A proposito di "Qi"

    

A PROPOSITO DI "QI"
Un nuovo "soffio" all'energia


Titolo originale:

A propos du Qi - Un nuveau souffle à l'énergie

scritto da Catherine Despeux*

pubblicato sul n. 60 della rivista on line Génération Tao www.generation-tao.com
Traduzione dal francese a cura di Angela Ottaviani

L’energia è presente ovunque, senza per questo avere lo stesso significato per tutti.
Nozione vaga o concetto preciso?
E’ necessario chiarire cosa è il Qi


Se esiste un termine fondamentale nel pensiero cinese, come pure per la gran parte delle sue applicazioni – medicina, arti marziali, geomanzia, pittura, calligrafia, massaggio, musica – è proprio quello di qi, un termine per il quale i traduttori hanno scelto diverse definizioni, che coprono però solo una parte del senso di questa parola; termini quali aria, umore, clima, emanazioni o energia. Quest’ultima traduzione è entrata nell´uso corrente, l´energia è dunque uscita dal suo contesto scientifico, ha pervaso numerosi ambiti dell’esoterismo e delle discipline del corpo, attribuendo così a queste attività, un colore pseudo-scientifico.

Sicuramente non ci sono parole che riescano a rendere perfettamente il senso della nozione di qi, ma quella di energia è di certo la più imperfetta. Prendendo in esame l’utilizzo di questo termine nella lingua cinese, la prima cosa che colpisce è il suo aspetto concreto: il qi è soprattutto l´aria che respiriamo e che genera il soffio. A quest’aria respirata sono associate numerose qualità: movimento, leggerezza, luminosità, trasparenza, nutrimento.
Alla luce di queste considerazioni, l´idea del soffio ci è sempre parsa la più appropriata, soprattutto considerando che l’utilizzo di qi ricorda stranamente quello di soffio nei presocratici greci. Per Anassimene, della scuola di Talete, il soffio, anche invisibile e indeterminato, è materiale, appartiene alla natura, si manifesta in ciò che è freddo o caldo e in ciò che è in movimento, come nella nozione cinese di qi.
Per essere attinenti al proprio ambito, non è necessario andare a cercare la magia dell’energia: è sufficiente respirare in modo corretto: una respirazione che metta in moto ogni parte del corpo, anche le più profonde, senza alcuna tensione né ostacolo. Quando i testi cinesi dicono che il qi circola ovunque nel corpo umano, come la nebbia che invade tutti gli spazi vuoti, vuol dire che la respirazione mobilizza tutte le parti del corpo in movimento e che si muovono perché c’è il vuoto tra di esse, un vuoto che lascia lavorare questo soffio della respirazione. Come ricorda Gregory Reychler, “la respirazione va oltre il semplice atto fisiologico che riunisce i meccanismi messi a disposizione dall´organismo per alimentare le cellule in energia.”
Per conseguire un tale risultato è necessario, evidentemente, acquisire una conoscenza perfetta del proprio corpo fisico, saperne percepire le posture scorrette, le cattive abitudini, l´utilizzo imperfetto che se ne fa: in Occidente, Moshe Feldenkrais, e altri come lui, hanno chiaramente dimostrato quanto non si utilizzi che una minima parte delle possibilità del nostro corpo. La conoscenza del corpo e la sua gestione costituiscono un apprendimento lungo e quotidiano: nessuna energia magica può sopperire al sudore degli sforzi e degli esercizi ripetuti, accompagnati da una respirazione adeguata.
Nella nostra medicina è risaputo che la respirazione permette il rifornimento di energia; allo stesso modo il qi produce energia; esso non è energia, ma piuttosto il soffio messo in movimento dalla respirazione. Sappiamo anche che la respirazione partecipa all´invio di impulsi nervosi; ora, nelle concezioni tradizionali del corpo in Cina, non è affatto questione di nervi e ancora meno di impulsi nervosi, e si può dire che il qi e le sue vie di circolazione giocano solo in parte questo ruolo.

Nel pensiero cinese, l'essenziale è rinnovarsi ogni giorno e non rimanere mai bloccati; la dinamica della persona – e non soltanto del corpo – rappresenta la garanzia del benessere.
Il soffio è, al tempo stesso, ciò che crea il legame tra le diverse sfaccettature dell'individuo, tra l´interno e l´esterno, tra sé e l'altro, tra l´intenzione e l´atto, è ciò che permette di prendere coscienza della connessione.
Attraverso la respirazione l´aria si diffonde e permea tutte le cellule del corpo; come scrive quello straordinario pensatore taoista che è Zhuangzi, respirare fino nei talloni: questo è sicuramente il mezzo migliore per avere una buona energia.

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Catherine Despeux, sinologa, fine conoscitrice della storia del pensiero cinese; professore emerito de l’Institut National des Langues et Civilisations (INALCO). Si è dedicata allo studio del Taoismo e dei maggiori testi del Buddismo Chan, in particolare alla storia delle donne taoiste e alle rappresentazioni del corpo nel Taoismo e nella medicina cinese, è autrice di uno dei migliori testi apparsi fino a oggi sul Taijiquan.
Tra i testi finora tradotti in lingua italiana: Il qigong di Zhou Lujing: Il Midollo della Fenice Rossa; Taiji Quan: Tecnica di lunga vita; Le immortali dell'antica Cina. Taoismo e alchimia femminile; Trattato di alchimia e fisiologia taoista.